Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi n. 30, Bologna, ore 17
Zami Ravid, pianoforte
PROGRAMMA
F. Chopin
Prélude op. 28 n. 4 (1835-39)
Impromptu n. 2 op. 36 (1838)
Tarantella op. 43 (1841)
Berceuse op. 57 (1843)
F. Liszt
da Douze Études d’exécution transcendante, “Étude n. 10” in Fa minore S139 (1851) Consolation n. 3 S172 (1849-50)
F. Liszt – G. Verdi
Rigoletto – Paraphrase de concert S434 (1859)
F. Liszt
Berceuse S174 (1854)
C. Debussy
L’Isle joyeuse (1904)
da Suite bergamasque, “Clair de lune” (1890-1905)
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Il titolo dato dal pianista al proprio recital in qualche modo anticipa la sua relazione con i brani e con gli autori che eseguirà, brani nei quali il parametro “ melodia” occupa una posizione preferenziale.
Cercando di interpretare il suo pensiero, possiamo prepararci ad ascoltare “melodia pura” nei brani di Chopin, nei quali, al di là della varietà nel tempo e nei ritmi di ciascun pezzo, prevale il canto di una voce “umana”, più o meno emergente, ma sempre riconoscibile, a volte addirittura “parlante”.
Nei brani di Liszt la melodia – trasparente nella parafrasi dal Rigoletto e in primo piano nella Consolation – nello Studio n. 10 deve farsi strada attraverso una fitta trama di suoni appartenenti più al pianoforte che alla voce umana.
In Debussy, poi, la melodia trascolora e pare dissolversi in un accompagnamento cangiante di colori e suggestioni proveniente da mondi extramusicali.
Ma al di là delle differenze, un tratto significativo e unificante si ritrova nella scelta del brano finale di ciascun gruppo: nel caso di Chopin e di Liszt è una Ninna nanna, canto non solo infantile, ma sicuramente intimo, privato, in Debussy un canto notturno en plein air “al chiaro di luna”.
Altro carattere unificante è l’arte dell’esecutore nel rilevare le diverse qualità della melodia nei diversi brani dei tre autori attraverso un uso sapiente del pedale, strumento, insieme al tocco, per sottolineature e rilievi di volta in volta adattati alle particolarità della scrittura. (R. D.)
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Zami Ravid, nato in Israele, dopo essersi laureato con lode in pianoforte presso l’Academy of Music di Tel Aviv, ha proseguito gli studi pianistici e di direzione d’orchestra con Igor Markevitch in Francia e a Montecarlo. Per anni si è esibito come solista, direttore d’orchestra e in formazioni da camera.
Particolarmente interessato ai meccanismi degli strumenti a tastiera, ha attualmente una collezione di strumenti musicali, in particolare organi, clavicembali, clavicordi, pianoforti, harmonium, ma anche decine di strumenti a corde e a fiato.
Da alcuni anni si dedica alla ricerca sulla meccanica e sullo sviluppo del pianoforte, nello specifico sul terzo pedale, tema ampiamente esplorato in una conferenza tenuta al Congresso di organologia ANIMUSIC in Portogallo nel 2014. La sua esperienza si è tradotta nell’insegnamento presso il College di Tel Aviv e in corsi di perfezionamento.
Ha inciso musiche di Mozart, Chopin e Debussy.