domenica 16 Novembre 2014

LISZT – WAGNER
LISZT – LISZT !

Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi n. 30, Bologna, ore 17

Mario Coppola, pianoforte

PROGRAMMA

Liszt

da Six Consolations, n. 3, n. 4

da Harmonies poétiques et religieuses, “Funérailles”

da Première Année de pèlerinage: Suisse, “Vallée d’Obermann”

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Wagner-Liszt

Feierlicher Marsch zum heiligen Gral (Parsifal)

Liszt

da Deuxième Année de pèlerinage: Italie, Petrarca, Sonetto 104 “Pace non trovo”

Ballata n. 2 in si minore

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Il carattere più vistoso del concerto di questa sera è dato dalla straordinaria varietà degli atteggiamenti compositivi ed umani che riflette: anche coloro che da tempo frequentano i nostri concerti resteranno stupiti di come l’autore possa “suonare diverso” in brani nati in momenti non troppo distanti l’uno dall’altro. Infatti, con l’eccezione della trascrizione-parafrasi dal Parsifal di Wagner, composta nel 1882, tutti gli altri pezzi, benché scritti, pubblicati e poi riveduti più volte, si collocano fra gli anni Quaranta e Cinquanta.

Le Consolazioni (1844, 1850), ispirate da e dedicate a Maria Pavlovna (granduchessa di Saxen-Weimar), ricordano l’andamento del Notturno e mostrano l’aspetto più tenero e dolcemente amichevole dell’animo lisztiano. Tra le righe l’evocazione delle poesie di Saint-Beuve.

   Funérailles (1849), non solo nel titolo, ma anche dalle testimonianze dirette si presenta come un brano di musica a programma, collegato ai drammatici esiti della rivoluzione ungherese. L’aspetto eroico e religioso dell’esperienza umana di Liszt si innesta in un momento di tragica contemplazione.

   Vallée d’Obermann (1846), titolo tratto da un romanzo di Eugène de Senancourt, coniuga impressioni di viaggio in Svizzera con suggestioni letterarie; sullo sfondo i riflessi della storia d’amore di Liszt e Marie d’Agoult nel soggiorno svizzero.

Nella versione pianistica del Sonetto 104 del Petrarca “Pace non trovo” (1843) la melodia creata sui versi antichi del poeta italiano emerge dal pianoforte con tutto il fascino delle parole non dette.

Infine la Ballata n. 2 (1853), brano fra i più virtuosistici del ricchissimo catalogo lisztiano, racconta la storia mitica di Ero e Leandro, in cui il binomio amore e morte emerge potentemente dai flutti del mare in tempesta. (R.D.)

Scarica il programma da stampare

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Mario Coppola, formatosi giovanissimo alla prestigiosa scuola pianistica di Paolo Denza, ha studiato con Marisa Carretta, Sergio Fiorentino e Aldo Ciccolini presso i Conservatori di Napoli, Roma e Parigi. In seguito ha frequentato master classes con Oxana Yablonskaya, Paul Badura Skoda, Andrzey Jasinsky, Ludwig Hofmann, il Trio di Trieste e Bruno Canino.

Vincitore di concorsi internazionali sia come solista che in formazioni da camera, tra cui il “Gran Prix D. Mihlaud” di Parigi, il “Premio Lucus”, “Trio di Trieste”, nel 2004/2005 su invito della Società dei Concerti di Ravello ha eseguito le 32 sonate di Beethoven in 8 recitals presso Villa Rufolo.

Nel maggio 2011 ha suonato ai Concerti del Quirinale presso la Cappella Paolina in diretta Radio3 europea un programma interamente beethoveniano, ricevendo un riconoscimento dall’EBU; all’evento hanno fatto seguito numerosi concerti e seminari sull’interpretazione delle sonate di Beethoven nelle Università di Cadice e di Helsinki (2013).

Si è esibito nei maggiori teatri italiani ed europei: Teatro La Fenice, Teatro Fraschini di Pavia, Accademia Filarmonica Romana, Palau de la Musica di Barcellona, Leopold Mozart Saal di Salisburgo, Bösendorfer Hall di Bruxelles, Solemnity Hall di Helsinki.

Attualmente insegna pianoforte principale presso il Conservatorio di Castelfranco Veneto.

Hanno scritto di lui: «una natura eccezionalmente calda e raffinata, come pochi giovani talenti si possono ascoltare oggi» (Bruno Canino); «tecnica ferrata, musicalità estremamente equilibrata» (Sergio Fiorentino); «bella natura, talento eccellente!»(Aldo Ciccolini).

 

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