Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi n. 30, Bologna, ore 17
Stefano Severini, pianoforte
PROGRAMMA
Sonate e paesaggi
Stefano Severini, pianoforte
Muzio Clementi, Klaviersonate in G-dur, op. 37 n. 2
Allegro – Adagio – Allegro con spirito
Franz Liszt, da Années de Pèlerinage, Deuxième Année: Italie
Après une Lecture de Dante – Fantasia quasi Sonata
Franz Liszt, da Années de Pèlerinage, Première Année: SuisseAu lac de Wallenstadt
Pastorale
Au bord d’un source
Orage
Vallée d’Obermann
Eglogue
Scarica il programma del concerto
Il recital di Stefano Severini si divide in due parti, ognuna delle quali propone un tema diverso. Nella prima parte si confrontano due modelli di Sonata: quella di Muzio Clementi (spesso indicata anche come Sonatina) e la grande Sonata Dante di Liszt. I due brani non si differenziano soltanto nella dimensione (circa 8 minuti il primo, di solito più di 17 il secondo), ma soprattutto perché si pongono agli estremi del percorso di questa forma: mentre Clementi scrive col pensiero volto all’estetica del secolo XVIII e predilige un mondo legato all’opera buffa, Liszt con lo sguardo alla Commedia di Dante e a Victor Hugo, dopo circa mezzo secolo compone una Fantasia quasi Sonata, ossia un brano in un solo tempo che è “quasi” una Sonata, ma non ne ha più la forma canonica. L’accostamento dei due pezzi darà all’ascoltatore molti motivi di riflessione. I sei brani della seconda parte appartengono al primo volume delle Années de pèlerinage e presentano diversi “paesaggi” della Svizzera legati in maniera diversa all’esperienza reale del viaggio di Liszt e Marie d’Agoult da Parigi verso l’Italia. La coppia si fermò Au lac de Wallenstadt dal 19 al 21 giugno 1835; Pastorale e Eglogue utilizzano melodie di canti popolari di pastori probabilmente colti di prima mano durante le passeggiate. Numerose testimonianze ci tramandano che Liszt, nei concerti pubblici e nelle riunioni fra amici, amava suonare insieme Au bord d’une source e Vallée d’Obermann, dedicato a Etienne de Sénancour, autore, appunto, del romanzo Obermann: perché non pensare che accanto ad una sorgente alpina i due giovani leggessero il romanzo e magari siano poi stati colti da un imprevisto Orage? Pagine fortemente biografiche di due innamorati degli anni Trenta dopo un paio di decenni si trasformano in pura poesia sonora (la revisione dei brani e la pubblicazione del volume sono del 1855). (R. D.)
STEFANO SEVERINI ha ricevuto recentemente il “Liszt Society Piano Prize 2013”. Nel 2009 ottiene il primo premio del Crédit Agricole Suisse al concorso dell’Association des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques Suisse di Lugano e nel 2011 il primo premio al Concorso di musica da camera del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Dal 1994 tiene costantemente concerti pianistici e cameristici presso istituzioni culturali e musicali tra cui gli Istituti Italiani di Cultura di Bucarest e Zurigo, l’Associazione “A. Rendano” di Cosenza, il Museo d’Arte Moderna di Ascona, il Museo Hermann Hesse di Lugano, la Società Dante Alighieri di Zurigo, il Festival Russischer Musik di Zurigo. Nel 2003 debutta come solista con l’Orchestra Sinfonica di Pesaro nella Fantasia per piano, coro e orchestra di Beethoven; nel 2009 suona il Concerto n.3 di Beethoven e Totentanz di Liszt con l’Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana. Per la rassegna “Novecento e presente” esegue con Ensemble 900 all’Auditorium della Radio Svizzera Italiana l’opera Canti di Prigionia di Luigi Dallapiccola. Ha seguito corsi di perfezionamento con i maestri Sergio Fiorentino, Joaquin Achucarro, Leslie Howard e masterclasses con Jürg Wittenbach e Vladimir Ashkenazy. È tuttora impegnato negli studi di direzione d’orchestra con il maestro Liutauras Balciunas. È stato pianista collaboratore per la Fondazione Concorso Bucchi di Roma e per il Conservatorio della Svizzera Italiana. Attualmente collabora con l’Opernhaus di Zurigo. Ha inciso per la Radio Svizzera Italiana, la casa Tactus, la Radio Vaticana.