Domenica 2 febbraio 2025, ore 17
Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi 30, Bologna
Archivio di Gennaio 2025
Davide Rocca, baritono
Read more →LISZTOMANIA
di Ken Russel
a cura e con la presentazione di Emanuela Marcante e Daniele Tonini
e con la partecipazione di Ivan Cipressi. In collaborazione con Il Ruggiero
Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi 30, Bologna
PRIMO INCONTRO
Domenica 19 gennaio, ore 17
Estasi – Song without end (1960)
di George Cukor (e Charles Vidor)
con Dirk Bogarde e Capucine
SECONDO INCONTRO
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.30
Lettera da una sconosciuta (1948)
di Max Ophüls
con Joan Fontaine e Louis Jourdan
TERZO INCONTRO
Mercoledì 12 marzo, ore 20.30
Lisztomania (1975)
di Ken Russell
con Roger Daltrey, Sara Kestelman, Paul Nicholas, Ringo Starr
Ancora tre grandi registi per Liszt per vivere nuovi intensi momenti di narrazione e di virtuosismo cinematografico e per stigmatizzare ancora una volta il rapporto di suggestione ed evocazione che la figura e la musica di Franz Liszt suggella con grandi personalità del cinema. Gli Incontri di cinema della Fondazione Istituto Liszt, con la cura di Emanuela Marcante e Daniele Tonini che introdurranno e condurranno presentazione e discussione finale con la partecipazione di Ivan Cipressi, toccano due estremi della “trattazione ideale” e della “provocazione narrativa” della figura di Liszt inaugurando domenica 19 gennaio (per questa occasione alle ore 17 nella sede di via Righi) con il maestoso biopic/mélo di George Cukor (in partenza diretto da Charles Vidor, mancato durante la lavorazione) Estasi (Song without end) del 1960 e chiudendo mercoledì 12 marzo (alle consuete 20,30 sempre in via Righi) con un capolavoro di trasgressione anni ‘70, da rivedere e da commentare, come Lisztomania del geniale provocatore Ken Russel.
Nel mezzo vi proporremo (mercoledì 26 febbraio alle 20,30) un film perfetto e travolgente nella storia e nei sentimenti come Lettera da una sconosciuta di Max Ophüls (il grande e visionario regista che abbiamo incontrato negli Incontri di cinema dell’anno scorso con la sua Lola Montes): una storia che viene dall’intenso racconto di Stefan Zweig (grande amante di musica e appassionato collezionista di cimeli e autografi di grandi musicisti) e che intreccia la storia dell’amore e dei destini tormentati di un musicista e della giovane Lisa (che non può non innamorarsi ascoltando un brano di Liszt Un sospiro suonato al pianoforte dall’affascinante vicino di casa).
Ancora Liszt, ancora un brano indimenticabile, motore della storia e del destino tra tormento ed estasi.
Un ponte solido collega le due opere biografiche dedicate a Liszt – Estasi di Vidor/Cukor del 1960 e Lisztomania di Russell 1975 – protagoniste degli Incontri di cinema 2025 della Fondazione Liszt. Sia nel sontuoso “romanticismo” del biopic degli anni Sessanta che nell’irriverente e scatenata rilettura della vista del musicista da parte di Russell negli psichedelici anni Settanta la cura dei dati biografici e la comprensione profonda per i temi e gli snodi storici e psicologici della vita di Liszt sono ‘inappuntabili’. Naturalmente con Russell troviamo molto altro di narrativamente immaginifico e di “fuori dalle righe”, ma i temi – citando in primis quelli sentimentali che legano Franz alle due più importanti donne della sua vita, Marie d’Agoult e Carolyne von Sayn-Wittengstein e che si trasformano in Russell in esplosioni erotico-cinematografiche – sono proprio quelli che intrigano da sempre della vita di Liszt: il suo genio con i suoi abissi creativi e le sue crisi, il successo senza pari da vera rockstar, il rapporto con Wagner, la religione e l’estasi musicale… il tutto, nel nostro caso, immerso nella rivoluzione ipertrofico-visiva degli anni Settanta… Tra le moltissime cose che ci sarebbero da dire su quest’opera, non possiamo non fare un breve riferimento a tutto quell’immaginario rock centrale nell’estetica del film, di cui Russell si nutre e in cui il film è entrato a far parte, come l’utilizzo per il ruolo principale di Roger Daltrey, il cantante dei The Who e interprete di Tommy, la famosissima opera rock portata sullo schermo da Russell nello stesso anno o la presenza di Ringo Starr nel ruolo del Papa, o le musiche arrangiate o composte da Rick Wakeman degli Yes. Finiremo con un accenno alla goethiana assunzione in cielo di Liszt, un finale veramente degno di Faust. Nella visione di Russell Liszt sarà destinato ad essere, in aeternum, un angelo musicante, o meglio, il direttore di un’orchestra di angeli musicanti composta dalle sue amanti. E allora potremmo dire – con una sovrapposizione del film con il capolavoro di Goethe di cui ci prendiamo ogni responsabilità – che la Lisztomania di Russell è una fantasia faustiana.
Dalla presentazione video di Emanuela Marcante e Daniele Tonini

tratta dal libro di Luigi Verdi
Franz Liszt e la sua musica nel cinema,
LIM 2014
LETTERA DA UNA SCONOSCIUTA
di Max Ophüls
a cura e con la presentazione di Emanuela Marcante e Daniele Tonini
e con la partecipazione di Ivan Cipressi. In collaborazione con Il Ruggiero
Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi 30, Bologna
PRIMO INCONTRO
Domenica 19 gennaio, ore 17
Estasi – Song without end (1960)
di George Cukor (e Charles Vidor)
con Dirk Bogarde e Capucine
SECONDO INCONTRO
Mercoledì 26 febbraio, ore 20.30
Lettera da una sconosciuta (1948)
di Max Ophüls
con Joan Fontaine e Louis Jourdan
TERZO INCONTRO
Mercoledì 12 marzo, ore 20.30
Lisztomania (1975)
di Ken Russell
con Roger Daltrey, Sara Kestelman, Paul Nicholas, Ringo Starr
Ancora tre grandi registi per Liszt per vivere nuovi intensi momenti di narrazione e di virtuosismo cinematografico e per stigmatizzare ancora una volta il rapporto di suggestione ed evocazione che la figura e la musica di Franz Liszt suggella con grandi personalità del cinema. Gli Incontri di cinema della Fondazione Istituto Liszt, con la cura di Emanuela Marcante e Daniele Tonini che introdurranno e condurranno presentazione e discussione finale con la partecipazione di Ivan Cipressi, toccano due estremi della “trattazione ideale” e della “provocazione narrativa” della figura di Liszt inaugurando domenica 19 gennaio (per questa occasione alle ore 17 nella sede di via Righi) con il maestoso biopic/mélo di George Cukor (in partenza diretto da Charles Vidor, mancato durante la lavorazione) Estasi (Song without end) del 1960 e chiudendo mercoledì 12 marzo (alle consuete 20,30 sempre in via Righi) con un capolavoro di trasgressione anni ‘70, da rivedere e da commentare, come Lisztomania del geniale provocatore Ken Russel.
Nel mezzo vi proporremo (mercoledì 26 febbraio alle 20,30) un film perfetto e travolgente nella storia e nei sentimenti come Lettera da una sconosciuta di Max Ophüls (il grande e visionario regista che abbiamo incontrato negli Incontri di cinema dell’anno scorso con la sua Lola Montes): una storia che viene dall’intenso racconto di Stefan Zweig (grande amante di musica e appassionato collezionista di cimeli e autografi di grandi musicisti) e che intreccia la storia dell’amore e dei destini tormentati di un musicista e della giovane Lisa (che non può non innamorarsi ascoltando un brano di Liszt Un sospiro suonato al pianoforte dall’affascinante vicino di casa).
Ancora Liszt, ancora un brano indimenticabile, motore della storia e del destino tra tormento ed estasi.

Concerto in collaborazione con il Bologna Festival – Rassegna Talenti
e il Museo Liszt di Budapest
XXVIII STAGIONE 2024-2025
Domenica 8 luglio 2025
Chiostro della Basilica
di Santo Stefano
via Santo Stefano, 24
ore 21
Fülöp Ránki, pianoforte
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