Domenica 10 novembre 2024 ore 17

VIENNA: LA FINE DI UN MONDO

XXVIII STAGIONE 2024-2025
Domenica 10 novembre, ore 17
Istituto Liszt, via A. Righi, 30

Alessandro Tenaglia, pianoforte

A che serve che io abbia fatto luce su tutti i piani? A che mi serve, tutta la mia conoscenza, la mia comprensione? A nulla… Meno che nulla. Ah! Come vorrei che tutto quel che è successo in queste ultime settimane non fosse altro che un brutto sogno. Le giuro, Georg, darei il mio avvenire, e Dio sa quante altre cose, per far sì che non fosse accaduto nulla: E se fosse così… probabilmente sarei infelice, come lo sono ora.”
Il suo viso si alterò, come se fosse sul punto di urlare. Ma subito dopo si ricompose, rigido, pallido, come spento.

(Arthur Schnitzler, Verso la libertà)

Franz Liszt
(1811-1886)
Introduzione
Omaggio a Franz Liszt


Marche funèbre
Da Années de pèlegrinage, troisieme année
(in memoria di Massimiliano, Imperatore del Messico,
fratello di Francesco Giuseppe)
Egon Kornauth
(1891-1959)
3 Klavierstücke op.23, 1920
Präludium
Improvisation
Walzer
Joseph Marx
(1882-1964)
Albumblatt, 1916
Ernst von Dohnányi
(1877-1960)
Valse Impromptu op. 23 n. 2, 1913
Arnold Schönberg
(1874-1951)
6 kleine Klavierstücke op. 19, 1911
(per la morte di Gustav Mahler)
Erich Wolfgang Korngold
(1897-1957)
Sonata op. 2, 1910
Scherzo-trio
Alban Berg
(1885-1935)
Sonata op. 1, 1907-11
Franz LisztEpilogo

Nuages grises S. 199

Questo programma, racchiuso tra due significative parentesi lisztiane, procede a ritroso di un tempo segnato dalla Grande Guerra.
1920: Egon Kornauth (1891-1959), consapevole epigono di un linguaggio tardo-romantico da cui non sapeva e non voleva staccarsi. Uomo sanguigno e avventuroso, dopo una ricca carriera in Asia e Sud America, nella Vienna nazista collaborò col regime, ma si adoperò per proteggere molti musicisti ebrei. Dopo il 1945 fu a lungo direttore del Mozarteum di Salisburgo.
1916; Joseph Marx (1882-1964), bambino prodigio, poi dedito a profondi studi di filosofia e arte, direttore dal 1922 dell’Accademia Musicale di Vienna. Punto di riferimento nella rinascita della vita musicale viennese nel secondo dopoguerra. Ambasciatore presso l’UNESCO e candidato come Presidente della Repubblica Austriaca. Collaborò alla fondazione del Conservatorio di Ankara.
1913: Ernst von Dohnanyi (1877-1960), grande pianista e didatta ungherese. A più riprese Direttore del Conservatorio di Budapest. Negli U.S.A. dalla sua cattedra alla Juillard School, ha creato una tradizione pianistica specifica. Suoi allievi: Géza Anda, Ervin Nyíregyházi, Edward Kilenyi, Annie Fischer, Balint Vazsonyi, Georges Cziffra, Sir Georg Solti.
1911: op. 19 di Arnold Schönberg (1874-1951) scritta per la morte di Gustav Mahler. Implosione: il linguaggio tardo-romantico mostra di esser arrivato qui alla sua estrema consunzione.
Densa occasione di celebrazione dei suoi 150 anni.
1910: Erich Wolfgang Korngold (1897-1957). “È un genio della musica” (Mahler). Figlio del critico musicale Julius Korngold, allievo di Zemlinsky (maestro e amico di Schönberg, amante di Alma Mahler), a 23 anni compose un’opera straordinaria, Die Tote Stadt. Con i venti della Storia, Korngold se ne andò a Hollywood lavorando per l’industria del cinema. Oscar 1937 e 39.
1907-11: Alban Berg (1885-1935), allievo e amico di Schönberg, qui alla sua opera 1. Si apre con un breve tema lirico che parte da una dissonanza, sia melodica che armonica, (sembra ricordare il primo dei Dichterliebe di Schumann-Heine) per andare a risolvere in Si minore, accordo con cui si chiude la composizione, ma questo Si minore di inizio e fine è come un punto in cui la peregrinazione armonica e motivica cerca una propria evoluzione vagando nella notte in preda a pensieri oscuri (come la protagonista di Erwartung di Schönberg).

Questo programma è composto a presentazione di un mondo emotivo complesso unificato in una mente collettiva, con figure qui inespresse ma presenti come Freud, Musil, Schnitzler… quella di un’immaginaria personificazione di Vienna stessa.
Come in un sogno.
Alessandro Tenaglia

Alessandro Tenaglia ha conseguito il Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio di Pescara, la Laurea in Filosofia presso l’Università di Chieti, la Laurea in Scienze Bibliche e Teologiche presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma.
Ha suonato come solista e in varie formazioni cameristiche in molte delle principali città italiane e all’estero (Bonn, Colonia, Amburgo; Ankara) dedicandosi prevalentemente al repertorio cameristico
in tutte le formazioni dal duo al quintetto con archi e fiati e poi specificamente al repertorio liederistico, oltre che al repertorio solistico sempre in programmi a tema.
Ha inciso due cd per Velut Luna e uno per Ensemble Novecento-Diastema. Ha registrato per RAI – RADIO 3 nazionale
Da sempre si dedica alla scrittura, pubblicando, oltre a vari saggi brevi e articoli, vari volumi anche in ambito narrativo: Waldemar (romanzo), 2021; 
L’aldilà è un soppalco – Uno sguardo teologico – e non solo – sull’opera di Paolo Sorrentino fino a “The young Pope”, 2019, La Voce di Mignon-viaggi nel canto tra Goethe e Schubert (romanzo), 1999, (menzione speciale Premio Via di Ripetta in Roma 2000), Il vangelo secondo Stephen King (saggio), 2016, Il periodo deve essere breve, 2013.
Ricopre attualmente la Cattedra di Musica da Camera presso il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine.

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