XXVIII STAGIONE 2024-2025
Domenica 23 febbraio 2025, ore 17
Istituto Liszt, via A. Righi, 30
Maria Gabriella Mariani, pianoforte
Franz Liszt (1811- 1886) | Sonata in si minore S 178 (1852-1853) |
Mephisto Waltz n. 1, S 514 (1859-1862) | |
Mephisto Waltz n. 2, S 515 (1881) | |
Maria Gabriella Mariani | Nené Waltz (2021) dedicato ad Antonietta Colantuono |
Angeli e demoni angosciano ed esaltano, ieri come oggi, e sono per questo fonte di sgomento e di creatività. Nella Sonata, costruzione monumentale, tutto diventa simbolo, mito e al contempo innovazione: dalla tonalità di impianto, alla dedica a Schumann, dalla forma ciclica all’uso del virtuosismo in chiave sinfonica. Il Mephistofele di Liszt ha poco a che fare con quello di Goethe: non è fuori di noi, sparso nelle mille tentazioni della società che ci lusinga; è dentro di noi, subdolo, micidiale. Desolante la riproposizione della seconda idea in si maggiore, fino alla scabra conclusione che vuol essere una ineludibile, eroica resa.
Diversi i due valzer nonché differenti tra loro: descrittivo il primo, con un Mephistofele scanzonato, occhi ardenti, sorriso sardonico: più che condurre alla perdizione pare invitare a una veniale evasione. Accorda il suo violino, balla, giunge a velocità vertiginose, assillato dal un virtuosismo di maniera che coincide con l’inevitabile superamento dell’io. Le lusinghe del secondo tema sono vezzose, la ripresa si conclude con una fragorosa chiusa cromatica, più roboante che preoccupante.
Nel secondo, più enigmatico, la scelta dell’incipit è una dichiarazione di poetica: la tonalità è un si dalla modalità incerta, l’intervallo di quarta eccedente forma un tritono, diabolus in musica. E su questi e altri spunti iniziatici Liszt crea un demone dall’insana smania, che si traduce in un male oscuro contro cui è difficile combattere. Mephistofele non è più un personaggio, ma uno stato della mente che mina la nostra vita e trova appagamento solo nella nostra fine. Nel secondo valzer le forma ciclica cede il posto a una chiusa indefinita. C’è poco spazio per il dramma: l’atmosfera è rarefatta, regnano mera esaltazione, sardonico livore. Conclude questo viaggio nel demoniaco, che si rifà al Faust di Lenau a cui Liszt si è ispirato, un brano dedicato a una ragazza morta di tifo un secolo fa. Era una mia antenata, si chiamava Antonietta e sognava di fare la musicista. Poco prima di morire vedeva le rondini, era in preda ad allucinazioni, di quelle vere, che non ti tormentano, ti annientano. La morte non come topos letterario o spunto poetico, ma come perdita, disfacimento, fine. Il diabolico diventa macabro, un valzer macabro, in una dimensione altra, in cui Antonietta, Nené, finalmente può danzare, da sola, goffamente. La sua dichiarazione di poetica è una quinta giusta, lenta, straziante, che alla fine di questa danza macabra, si riversa nelle impietose tenebre. (M. G. Mariani)
MARIA GABRIELLA MARIANI. Artista virtuosa e versatile, a suo agio in veste di concertista, compositrice e scrittrice. Ha pubblicato 10 dischi, 9 spartiti di sue composizioni, 7 libri. Già a 4 anni improvvisava e componeva, doti in seguito apprezzate anche da Martha Argerich. A 14 vince il Premio La Spezia, l’anno dopo debutta alla Sagra Malatestiana con i Fuochi Fatui, la Campanella e le Visions Fugitives (Prokofiev), impressionando la critica per maturità e virtuosismo (Cavicchi, Il Resto del Carlino). A 20 anni vince il I Premio Assoluto alla Rassegna Intern. Liszt-Lucca e 16 premi tra cui ‘Speranza’, ‘Udine’ ‘Roma’, ‘Senato della Repubblica’. Si è esibita da solista in Italia, Europa, USA. Anche come compositrice è molto apprezzata; il suo Hologram è stato giudicato ’Musica Seria’ (Berlin Philarmonie); nel 2011 dedica Pour Jouer ad A. Ciccolini, suo maestro all’Accademia ‘L. Perosi’ e a Parigi. Nel ‘18 vince 5 Music Awards -US e Napoli le tributa il ‘Premio per l’Eccellenza’ – Patrocinio del Presidente della Repubblica. Le sue musiche sono trasmesse regolarmente da Rai Radio3 e da broadcast internazionali. Le ha eseguite in première al Gasteig di Monaco e in tutta la Germania, al Teatro San Carlo, Fondaz. Ravello, Governo Svedese, RSI.ch, Conservatorio S. Cecilia, riscuotendo ampi consensi. L’album Visions è stato inserito tra le Classical Best Releases – Spotify e MusicWeb International lo annovera tra i migliori dischi del ‘22 per inventiva e brillantezza. Nel ‘23 esegue il suo Chef Tango in diretta nazionale a Piazza Verdi e Classic Voice pubblica gli Studi Sinfonici (Schumann-v. integrale con 5 Variazioni Postume). Di recente Musica Maestro ha trasmesso i suoi Pezzi Sinfonici e Nené Waltz, dall’ultimo cd Il Mito e la Memoria (Da Vinci). Su di lei: ‘l’improvvisazione di 24’ è un gesto unico nella Storia della Musica’ (Fanfare), ‘Il suo pianismo è drammatico e coraggioso, un vero talento come compositore, una formidabile musicista e pianista’ (Challinor); ‘Un caso singolare nella musica del presente” (Cresti), “Umanista del III Millennio” (Bedetti); e Minardi: ‘Pianista di spiccato talento, una vitalità irresistibile proprio nell’improvvisazione e in Hologram’.
Elisabetta Sgarbi ha scelto Kinderszenen dal cd ‘Fairy Tales’ per il nuovo film ‘L’isola degli idealisti’ (Rai-Cinema).
Con l’Orchestra del Teatro Goldoni è attesa in vari teatri; da solista alla Fondazione Cucinelli e in Portogallo. E’ laureata con lode in Lettere Moderne con pubblicazione della tesi ‘Schumann. Pensiero e Fantasia’.