Domenica 2 febbraio 2025, ore 17
Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi 30, Bologna
Davide Rocca, baritono
Alessandro Calcagnile, pianoforte
PROGRAMMA
Vincenzo Bellini (1801-1835) | Vaga luna, che inargenti L'allegro marinaro |
Richard Wagner (1813-1883) | Wesendonck-Lieder, WWV 91 Der Engel (L’angelo) Stehe still!” (Fermati!) Im Treibhaus (Nella serra) Schmerzen (Dolori) Träume (Sogni) |
Pietro Mascagni (1863-1945) | Allora ed ora |
Franz Liszt (1811-1886) | Tre Sonetti del Petrarca, S 270b Pace non trovo (Sonetto 104) Benedetto sia il giorno (Sonetto 47) I' vidi in terra angelici costumi (Sonetto 123) |
Bellini, Liszt, Wagner, Mascagni, figure a tratti distanti dal punto di vista biografico e quasi incompatibili tra loro nell’immaginario dell’ascoltatore erudito, ma che nascondono infinite convergenze. Il primo filo rosso che unisce questi autori è l’ammirazione, quasi devozionale, verso l’opera dei colleghi. E’ noto quanto Liszt abbia apprezzato e promosso l’opera di Vincenzo Bellini, tra fantasie, reminescenze e variazioni (pensiamo al progetto Hexaméron), nonché con quanta generosità si sia prodigato per l’amico, collega e genero Richard Wagner; meno si è detto di quanto Wagner (severo e critico verso il melodramma italiano) fosse affascinato dal “Cigno di Catania”. Sebbene Wagner non avesse fatto mistero del suo interesse giovanile per la musica del compositore italiano, tanto da pubblicare uno scritto dal titolo “Bellini” e aver fortemente voluto la rappresentazione di “Norma” nel suo teatro a Riga, fu proprio un compositore bolognese (la città più wagneriana d’Italia), Filippo Clementi, nel saggio “Il linguaggio dei suoni belliniani e wagneristi”a evidenziare le assonanze tra questi due giganti del teatro musicale dell’Ottocento. Wagner presentò come direttore d’orchestra l’opera di Bellini, così come Pietro Mascagni fu interprete e promotore dei drammi wagneriani. E’ innegabile, infatti, quanto il livornese Pietro Mascagni, che in giovinezza aveva acquistato a metà con Puccini lo spartito di Parsifal, ereditò dal Maestro di Lipsia e come lo abbiamo molte volte esplicitamente omaggiato (dall’estesa citazione del poema-cinematografico “Rapsodia Satanica” al componimento “Elegia in morte di Wagner”). Un diverso “fil rouge” che percorre l’opera dei citati quattro giganti del teatro musicale e del repertorio sinfonico è l’attenzione per la produzione cameristica, in particolare vocale; pagine intime e essenziali, che svelano l’immagine più nitida e pura della loro anima compositiva. Il programma di questa serata proporrà in apertura due arie da camera di Vincenzo Bellini datate 1827, per proseguire con i travolgenti Wesendonck-Lieder di Richard Wagner (composti negli anni 1857-1858) su testo della poetessa e amante Mathilde Wesendonck, nella rara interpretazione per voce maschile. La seconda parte del concerto presenterà invece una composizione del 1891 di Pietro Mascagni su testo del romagnolo Vincenzo Valle e si concluderà con la celebre raccolta Tre Sonetti del Petrarca di Franz Liszt nella seconda versione per voce e pianoforte del 1883. (Alessandro Calcagnile)
Davide Rocca. Dopo il diploma di pianoforte, studia e si diploma in canto con il soprano G. Ravazzi a Genova. Numerosi sono gli stages di alto perfezionamento dal 1991 a oggi: coi Maestri V. Puecher presso il Teatro grande di Brescia, K. Ricciarelli presso il Teatro di Sabbioneta, E. Kirkby per la vocalità barocca a Dartington (UK). La sua carriera abbraccia un percorso operistico che lo vede impegnato in Italia e all’estero presso numerosi teatri (la Fenice, Regio di Torino, Losanna, Varsavia ecc…) e nella riscoperta di numerosi intermezzi buffi e opere del ‘700 incisi per diverse case discografiche. Nel settembre del 2007 ha partecipato all’allestimento presso il Teatro alla Scala di Milano dell’opera Teneke di F. Vacchi con la direzione di R. Abbado e la regia di E. Olmi. In seguito ha cantato a Malta e Lugano in Cenerentola di G. Rossini ed e stato Leporello in Don Giovanni presso il Teatro di Aosta. Incursioni nell’opera del novecento sono anche l’esecuzione de Il Telefono di Menotti e de Il segreto di Susanna di Wolff-Ferrari. Al Piccolo Teatro Strehler ha eseguito nel 2009 Ferrovia Soprelevata di L. Chailly e dello stesso autore ha cantato L’aumento e Procedura penale. Dal 2007 è ospite dell’Accademia musicale Luther King di San Paolo del Brasile, diretta dal maestro Martino-Lutero Galati de Oliveira, come cantante e docente.
Alessandro Calcagnile. Raffinato interprete del repertorio moderno e contemporaneo, dopo essersi formato nei Conservatori di Milano, Brescia e Norimberga, ha collaborato con l’Orchestra “I Pomeriggi Musicali”, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestra Cantelli di Milano, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra Sinfonica di Matera, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra “I Professori” del San Carlo di Napoli, gli Archi dell’Orchestra Sinfonica di Milano. Si è esibito nelle più importanti sale del mondo, dalla Sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma all’Isaac Stern Auditorium della Carnegie Hall di New York. Presidente e tra i fondatori del Centro Musica Contemporanea di Milano, Direttore Musicale del New MADE Ensemble, Direttore Editoriale delle Edizioni Sconfinarte, ha collaborato con i principali compositori viventi. Ha registrato per Stradivarius, RAI, Radio Televisione Svizzera Italiana, Radio Televisione Nazionale Albanese, Radio Capodistria. Dopo aver ricoperto il ruolo di Direttore principale dell’Orchestra Cantelli di Milano dal 2014 al 2022, è attualmente Direttore musicale dell’Orchestra di Bellagio e del lago di Como, nonché Direttore artistico del Festival Lirico Casta Diva.