Domenica 19 maggio 2019, ore 17
Fondazione Istituto Liszt
Via Augusto Righi n. 30, Bologna
Conferenza-concerto
Francesco Gianmarco, pianoforte
Programma
Franz Liszt (1811-1886)
Ballata in si minore S171
Frédéric Chopin (1810-1849)
Ballata in sol minore op. 23
Angelo Panzini (1820-1886)
Fantasia caratteristica
“La Battaglia di Solferino”
Leandro, un giovane innamorato che nuota nelle acque agitate dell’Ellesponto, Konrad Wallenrod, un patriota lituano del quattordicesimo secolo che si sacrifica per la sua terra, gli zuavi protagonisti della battaglia di Solferino. Così diversi tra loro, sono questi gli intrepidi eroi che hanno ispirato le musiche che compongono il programma di questa serata: la Ballata in si minore di Franz Liszt, la Ballata in sol minore di Frédéric Chopin e La Battaglia di Solferino, una fantasia per pianoforte scritta da Angelo Panzini, compositore e didatta milanese contemporaneo dei due molto più illustri colleghi.
Nelle tre composizioni il grado di adesione al programma, o semplicemente all’ispirazione extramusicale, è molto diverso; si va dai labili riferimenti chopiniani al dramma di Mickiewicz al racconto puntuale e cronologico della battaglia messo in musica da Panzini, passando per le efficacissime e ispirate onomatopee marine di Liszt.
Da Egmont a Don Chisciotte, raccontare con i suoni gli eroi e le loro gesta è stato un aspetto fondamentale della poetica musicale di tutto il XIX secolo e sia l’interprete che l’ascoltatore hanno il dovere di considerare con grande attenzione questo punto di vista. Analizzare ed ascoltare tre brani così diversi per ispirazione, ma uniti da un comune intento epico, sarà l’occasione per riflettere su tutti i possibili gradi di intensità con cui il gesto musicale può aderire alla suggestione poetica.
In più, confrontare la sofisticata struttura narrativa di due tra le più importanti composizioni pianistiche ottocentesche con un brano sorprendentemente efficace, ma di tutt’altro livello artistico, ci offre lo spunto per capire come da una stessa struttura narrativa, essenzialmente ripartita in attesa, lotta e trionfo (o morte), si giunga da una parte a una raffinata rappresentazione psicologica, dall’altra a una scoperta descrizione realistica. (F. Giammarco)
____________________________________________________________________________________________________
Francesco Giammarco è nato a Trento, dove ha iniziato i suoi studi musicali. Deve la sua formazione pianistica alla scuola di Fausto Zadra, sotto la cui guida si è diplomato con il massimo dei voti ed ha curato il perfezionamento.
Docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Cagliari dal 1995, affianca regolarmente all’attività didattica quella concertistica, sia come solista che in diverse formazioni cameristiche. In più di trent’anni di attività, ha tenuto concerti in tutta Italia, in Austria, Germania, Inghilterra, Bulgaria, Slovacchia e negli Stati Uniti, ed ha inciso diversi CD per le case discografiche Rivo Alto, Phoenix e Stradivarius.
Attivo anche nel campo della ricerca, si occupa prevalentemente di storia della didattica e di prassi esecutiva. In quest’ambito si è recentemente accostato all’esecuzione sul fortepiano e sui pianoforti del primo Ottocento.
Il suo saggio critico “Il Pedale di Chopin” (Zecchini 2010) è il più vasto studio sull’argomento mai pubblicato ed è stato recensito con grande favore da tutte le riviste specializzate italiane.