Fondazione Istituto Liszt
Via A. Righi n. 30, Bologna, ore 17
Christine Streubühr, mezzosoprano
Anna Quaranta, pianoforte
PROGRAMMA
Franz Liszt (1811-1886)
Es muss ein Wunderbares sein (1857) (Oscar von Redwitz-Schmölz)
Freudvoll und leidvoll (1860) (Johann Wolfgang von Goethe)
Consolation n. 4 in Reb maggiore (1850)
Consolation n. 5 in Mi maggiore (1850)
Richard Wagner (1813-1883)
Wesendonck Lieder (1857-1858)
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F. Liszt
Lasst mich ruhen (1859 ca.) (Heinrich Hoffman von Fallersleben)
Die stille Wasserrose (1860 ca.) (Emanuel von Geibel)
Sonetto 123 del Petrarca (da Années de Pélerinage– Deuxième Année. Italie, 1846)
Pauline Viardot (1821-1910)
Hai luli! (da Six mélodies et une havanaise, 1880) (Xavier De Maistre)
Évocation (1863) (A. Puskin – L. Pomey)
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Il titolo, nato sulla suggestione delle celebrazioni ariostesche del 2016, allude all’intreccio di vicende umane ed artistiche che riguardano l’universo lisztiano a partire dalla centralità di figure femminili, muse ideali o angelicate ed anche donne reali: la poetessa Mathilde Wesendonck, quasi dimenticata come scrittrice, ma passata alla storia come musa ispiratrice del Tristano; e la cantante Pauline Viardot-García, musicista assai stimata da Liszt, oltre che sua allieva. Il fil rouge di Lieder e mélodies è talora intercalato da pagine pianistiche per le quali valgono ugualmente una schietta vocazione canora e la scaturigine poetico-letteraria (la raccolta poetica Consolations di Charles-Augustine de Sainte Beuve del 1830 e il Sonetto del Petrarca n. 123).
I Wesendonck-Lieder nacquero fra l’autunno 1857 e la primavera 1858, nel pieno della passione che legò Wagner a Mathilde e della genesi del Tristano, la cui forza straripante si riverbera almeno in parte nella musica che riveste i fragili e ingenui componimenti della raccolta. Nella versione definitiva i brani si susseguono in un ordine diverso rispetto a quello iniziale; nel manoscritto Träume e Im Treibhaus recano l’annotazione Studi per Tristano e Isotta, di cui anticipano l’uno il grande duetto al centro del dramma, l’altro il preludio che apre il terzo atto. Sebbene la scrittura pianistica non possa eguagliare la sontuosità della veste orchestrale, pure è animata da un’idea sinfonica. La linea vocale dei Lieder – che con le sue campate ampie e imprevedibili, si distacca profondamente dagli schemi del Lied romantico – e il linguaggio armonico – che in tante delle sue sterzate o dei suoi sprofondamenti si accomuna al linguaggio lisztiano – esprimono appieno la tenerezza dell’idillio, gli slanci passionali e tumultuosi, fino alla desolazione e al dolore.
Di fronte alla rivoluzionaria posizione di questi Lieder, le mélodies di Pauline Viardot-García appariranno più tradizionali: l’intimismo cameristico cede il posto, nell’una, a movenze da ballata popolareggiante, nell’altra, ad allusioni di sicuro piglio teatrale. (Anna Quaranta)
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Christine Streubühr, diplomata in Canto e in Pianoforte e laureata in Lettere con indirizzo Storia della Musica, collabora con la Sezione di Storia della musica dell’Istituto Storico Germanico di Roma. Ha tradotto numerosi testi di argomento musicologico, ha cooperato con l’enciclopedia musicale Die Musik in Geschichte und Gegenwart e al progetto di ricerca Die Oper in Deutschland und Italien von 1770 bis 1830. Dal 2015 è docente di Lingua e dizione per il canto (lingua tedesca) presso il Conservatorio di Musica “A. Casella” di L’Aquila.
Ha studiato Canto con S. Foresti, R. Rossoni e A. Quarta perfezionandosi ulteriormente con A. Althoff Pugliese, C. Ansermet, A. Lünenbürger, S. Kohlenberg, H. C. Begemann, W. M. Friedrich. Si dedica in particolar modo alla musica vocale da camera e alla musica sacra e oratoriale, ma ha anche un’ampia esperienza nel campo della musica antica. Si è esibita in rinomati festival internazionali, al Konzerthaus di Vienna e all’Oratorio del Gonfalone di Roma.
Anna Quaranta, diplomata in Pianoforte e in Musica corale e direzione di coro, si è perfezionata con B. Petrushansky, B. Canino e S. Fiorentino. Ha partecipato ai corsi di Fenomenologia della musica tenuti da Sergiu Celibidache e Christa Bützberger. Ha tenuto concerti e master classes e seminari per diverse istituzioni italiane ed estere. Nello scorso anno ha realizzato importanti collaborazioni con Bologna Festival, il Dipartimento delle Arti, ICAMus-The international Center for American Music.
All’attività concertistica affianca quella della ricerca musicologica. Laureatasi in Materie Letterarie e in Discipline della Musica, ha conseguito il dottorato in Musicologia e Beni musicali nell’Università di Bologna. È stata docente a contratto nell’Università di Salerno e nell’Università di Bologna. Ha partecipato come relatrice a vari convegni nazionali ed internazionali e ha pubblicato saggi su riviste specializzate e in volumi miscellanei.