EVA-MARIA DE OLIVEIRA PINTO
bio e abstract

La dott.ssa Eva-Maria de Oliveira Pinto è musicologa, educatrice musicale e interprete di musica sacra. È stata docente presso l’Università Mozarteum di Salisburgo, e fino al 2014 è stata professoressa ordinaria di educazione musicale presso la Hochschule für Musik di Detmold. Dal 2015 lavora per la UNESCO-Chair per gli Studi musicali transculturali presso l’Università di musica Franz Liszt di Weimar. Gli argomenti principali delle sue lezioni, ricerche e pubblicazioni riguardano la musica del XIX secolo, la musica per pianoforte e organo del XIX e XX secolo, la musica sacra e i temi dell’educazione musicale (in particolare l’educazione musicale transculturale). Dal 2010 è co-curatrice della rivista Musik und Unterricht e dal 2016 è co-curatrice della collana di libri Sounding Heritage della UNESCO-Chair sugli studi musicali transculturali.

Dr. Eva-Maria de Oliveira Pinto is a musicologist, music educator and church musician. She was lecturer at University Mozarteum/ Salzburg, until 2014 she was a full professor for music education at Hochschule für Musik Detmold. Since 2015 she was working for the UNESCO-Chair on Transcultural Music Studies at the University of Music FRANZ LISZT Weimar. The main topics of her lectures, research and publications are on 19th Century music, piano- and organ- music of the 19th and 20th Centuries, church music and subjects in the field of music education (especially on Transcultural Music Education). Since 2010 she was co-editor of the journal Musik und Unterricht and since 2016 she is co-editor of the book series Sounding Heritage of the UNESCO-Chair on Transcultural Music Studies.

Conservazione e trasmissione attraverso la transculturazione? I concetti transculturali di Franz Liszt sull’acquisizione della musica Rom all’interno della musica d’arte

Abstract

I movimenti migratori e le pratiche dei popoli nomadi hanno sempre incentivato i processi di scambio culturale nel corso della storia umana. Uno dei primi contatti concreti con la musica dei nomadi e delle popolazioni con uno stile di vita semi-nomade – in questo caso i Rom, precedentemente noti come “Gypsies” – fu quello di Franz Liszt. Nel suo libro Des Bohémiens et de leur musique en Hongrie (1859), Liszt affrontò il tema della musica dei Rom non solo in Ungheria, ma incluse anche l’analisi di musiche di altre regioni interne alla monarchia asburgica quali i Balcani. Liszt attraversò più volte le regioni dei Balcani dove venne a conoscenza delle prassi musicali Rom, ottenendo fondamentali suggestioni per la propria produzione artistica.
La conferenza si concentrerà sulle riflessioni di Liszt sulla conservazione e la trasmissione della musica “Gipsy” attraverso processi transculturali, come descritto in Des Bohémiens et de leur musique en Hongrie. In questo contesto, l’uso compositivo e la trasformazione del materiale folklorico da parte di Liszt è esemplificato dalle sue “Rapsodie”.
Le idee di Franz Liszt sulla conservazione e la trasmissione della musica dei popoli nomadi o “privi di nazionalità” si avvicinano molto alla definizione contemporanea della musica come Patrimonio Culturale Intangibile (UNESCO). Verranno infine discussi il concetto di musica come bene immateriale, o patrimonio vivente e l’importanza dei processi transculturali per la sua conservazione.

Preservation and Transmission through Transculturation? Franz Liszt’s Transcultural Concepts on Overtaking the Music of the ‘Gypsies’ in Art Music

Abstract

Migration movements and the practices of nomadic people have always increased culturalexchange processes throughout human history. One of the first empirical engagements with the music of nomads and of people with a semi-nomadic lifestyle – in this case the Roma, formerly known as “Gypsies” – was that of Franz Liszt. In his book Des Bohémiens et de leur musique en Hongrie (1859), Liszt focused on the music of the Gypsies in Hungary and beyond, also including the analysis of music from other regions of the Habsburg monarchy such as from the Balkans. He traveled multiple times through the Balkan region where he witnessed Gypsy musical practices, obtaining important impulses for his own artistic production.
The paper will focus on Liszt’s reflections on the preservation and transmission of Gypsy music through transcultural processes, as described in Des Bohémiens et de leur musique en Hongrie. In this context, Liszt’s compositional use and transformation of folkloric material will be exemplified with his “Rhapsodies.”
Franz Liszt’s ideas about the preservation and transmission of the music of nomadic or “nationless” people come very close to a contemporary definition of music as Intangible Cultural Heritage (UNESCO). Finally, the concept of music as an intangible, or a living heritage and the importance of transcultural processes for its preservation will be discussed.

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