La Fondazione Istituto Liszt
L’Associazione Istituto Liszt è stata fondata nel 1997 come parte di una “Associazione di associazioni” che aveva come cofondatori i presidenti delle associazioni culturali Italia-Austria, Italo-Francese, Italo-Tedesca e Italo-Ungherese di Bologna, in rappresentanza dei vari paesi nei quali Franz Liszt, musicista europeo, aveva vissuto.
Nel 2010 l’Associazione delle associazioni si è sciolta e l’istituto Liszt è divenuto Fondazione Onlus, a cui la fondatrice Rossana Dalmonte ha donato alcune proprietà immobiliari per garantirgli un’attività durevole e indipendente.
Nel 2022 l’Istituto Liszt ha rinnovato il proprio consiglio direttivo, dotandosi di un nuovo statuto conforme alla normativa vigente di Fondazione ETS.
Fin dall’inizio l’Istituto ha avuto come fine istituzionale la promozione e la diffusione dell’opera di Franz Liszt sia nel campo della ricerca musicologica sia in quello dell’interpretazione. Dal momento che l’opera di questo grande si colloca in un tempo abbastanza lungo e in numerosi paesi europei, il suo studio comprende la vita musicale di questi paesi e le biografie dei musicisti che in essi vissero e operarono. L’Istituto offre quindi adeguati strumenti di ricerca agli studiosi della musica dell’Ottocento.
In questo vasto campo di studio, la figura di Liszt ha un ruolo preponderante nella biblioteca, corrispondente a circa la metà degli scaffali disponibili e alla maggior parte delle partiture. Da notare che sono presenti anche diverse ‘prime edizioni’ a stampa. Ciò significa che, se da un lato la biblioteca dell’Istituto è la più ricca in Italia su Liszt, in particolare per le raccolte di lettere di Liszt e dei suoi contemporanei, comprende anche una parte importante della sterminata letteratura sulla musica dell’Ottocento.
Oltre al patrimonio librario l’Istituto conserva anche manoscritti, autografi di lettere e brani musicali inediti.
Per promuovere la ricerca musicologica l’Istituto pubblica in diverse lingue i Quaderni dell’Istituto Liszt. Rivista di Musica Romantica Europea, giunta al n.22 (2022) e la collana Rarità lisztiane, in collaborazione con la Liszt Society di Londra, che presenta opere di Liszt non reperibili in corrette edizioni moderne e nuovi ritrovamenti di brani sconosciuti o ritenuti dispersi (giunta al n. 7, 2022).
Le pubblicazioni sono sostenute dal Ministero della Cultura Direzione generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali.
All’attività di edizione si aggiunge, con cadenza biennale/triennale, il Premio Liszt: concorso musicologico che assegna un premio di 1000 euro alla miglior ricerca su Liszt.
Compatibilmente con le risorse disponibili, l’Istituto offre il proprio patrocinio a importanti manifestazioni internazionali concernenti particolari aspetti della musica dell’Ottocento. L’Istituto si è fatto promotore del Convegno Internazionale “Franz Liszt e la nascita dell’Europa moderna” (Villa Serbelloni, Bellagio 1998) sotto l’egida dell’Università di Trento, della Fondazione Rockefeller, dell’Istituto Politecnico e Università di Stato della Virginia; ha organizzato il convegno “Il pianoforte nell’Ottocento e l’Accademia Filarmonica di Bologna” (Bologna 2000) in collaborazione con la Regia Accademia Filarmonica di Bologna; ha patrocinato la Quindicesima “Giornata di Studio sul patrimonio artistico dell’Osservanza” (Bologna 2003), il “VII Festival Liszt di Grottammare” ( 2009), il Festival “La Stanza delle Rose” (Tivoli 2009), il convegno “Chopin e Liszt: due compositori a confronto nell’universo musicale parigino” (Lucca 2010); ha partecipato all’EUROMAC VII (Roma 2011).
Dal 2016 mette a concorso il pagamento di una rata del Master in Analisi e Teoria Musicale istituito dal GATM presso l’Università della Calabria; dal 2019 sostiene il “Concorso pianistico internazionale di Minerbio” offrendo un premio al miglior esecutore di musica lisztiana.
Il secondo compito della Fondazione consiste nell’offrire al pubblico una stagione concertistica da ottobre a maggio con la formula del Salotto musicale di stampo ottocentesco e della conferenza-concerto. I programmi proposti sono frutto di ricerche storiografiche e tendono ad approfondire non solo la produzione lisztiana ma anche quella dei personaggi coevi con interpretazioni di opere spesso trascurate nel repertorio concertistico tradizionale e da prospettive in vari modi innovative. I concerti hanno luogo prevalentemente nella sede dell’Istituto su un pianoforte Steinway Gran Coda del 1860, in tutto simile a quello che fu donato a Liszt e che attualmente è conservato nel Museo del Teatro alla Scala. Il pianoforte è stato scientificamente restaurato dal M° Flavio Ponzi con la consulenza dell’Istituto di Acustica dell’Università di Bologna.