Istituto Liszt
via Augusto Righi, 30, ore 17
Elena Letnanova, pianoforte
In collaborazione con il IV Maskfest
PROGRAMMA
Franz Liszt
Mazeppa (1826, 1° versione)
Ich liebe dich (1857)
Liszt-Chopin
Mädchens Wunsch (1859)
Franz Liszt
Resignazione (1877)
Epithalam (1872)
Impromptu (1872)
Mephisto-Walzer – Der Tanz in der Dorfschenke (1862)
***
Franz Liszt
Die Trauer-Gondel II (1884)
Toccata (1879) Nuages gris (1881)
Unstern – Sinistre – Disastro (1886)
Les jeux d’eaux à la Villa d’Este (1883)
Programma del concerto
Programma IV Maskfest
Il programma di oggi ha il coraggioso obiettivo di voler individuare nello spazio temporale di un breve concerto le “Vie nuove” indicate da Liszt in alcune delle sue composizioni meno frequentate. Il fatto di scegliere percorsi poco battuti è una prerogativa qualifi cante dei programmi dei nostri salotti musicali, e di solito le proposte di lettura si raggruppano attorno ad un tema. Da questo punto di vista, dunque, il presente programma non è una “novità”, ma ciò che lo caratterizza è la vastità del tema. Forse sarebbe opportuno intitolarlo “Vie nuove 1”, indicandolo così come il primo di una serie. Infatti, scorrendo il programma viene in mente che molti altri brani avrebbero potuto contribuire a delineare il percorso del “nuovo”; i titoli scelti non sono gli unici possibili, anche se sono emblematici. Nella seconda parte, dedicata ad opere della tarda età, l’aspetto innovativo delle scelte linguistiche e formali è davanti agli occhi di tutti: che Liszt alla fi ne della sua stagione creativa guardi al di là dei limiti della sua pur lunga vita e «lanci un giavellotto verso l’avvenire» è un progetto palese: non essendo mai stato un “nostalgico” a che cosa poteva pensare Liszt se non a qualche aspetto della musica di là da venire? Molto più diffi cile si presentava la scelta nel catalogo delle opere della maturità, non solo perché si tratta di una lista ben più lunga, ma soprattutto perché le vie seguite dal compositore non sempre puntano al nuovo in maniera palese. Molto spesso le vere fi nalità di certe scelte di scrittura si nascondono dietro le vicende biografi che: è il caso del grande repertorio di fattura virtuosistica che da sempre è stato etichettato come “scelta di comodo” negli anni della carriera concertistica. In realtà dietro l’acrobatismo Liszt nasconde scelte linguistiche molto raffi nate e complesse: scale estranee alla grammatica tonale, collegamenti armonici arditi, costruzioni formali inedite e, appunto, cariche di futuro. Il messaggio del presente concerto è proprio questo: non solo alla fi ne della vita, ma fi n dalle sue prime composizioni, Liszt pensava ad una musica proiettata nel futuro. (R. D.)
Elena Letnanova, pianista, scrittrice e docente universitaria, è nata a Bratislava, dove ha studiato sia alla Facoltà di Musica sia a quella di Architettura. Ha continuato gli studi musicali a Varsavia con Maria Wilkomirska e ha conseguito il dottorato in Lituania sotto la guida di Jonas Bruveris. La sua carriera concertistica, iniziata subito dopo aver vinto il Premio speciale al Concorso Chopin di Marienbad, fu interrotta per 13 anni a causa della sua partecipazione all’insurrezione di Jan Palach nel 1969 a Bratislava contro l’invasione russa della Cecoslovacchia. Nel 1979, per le pubblicazioni clandestine di Vacla Havel, ha tradotto in slovacco il libro di Alexander Soljenitsyn, Le message de l’exile. Dal 1974 al 1984 ha insegnato al Dipartimento di Musicologia della sua città. In quell’anno riuscì a fuggire da Pirano a Grado e Trieste fi no al Campo dei Rifugiati di Roma, dove ricevette il visto per emigrare negli Stati Uniti. Nonostante gli apprezzamenti ricevuti sia come pianista sia come docente universitario in numerose città del Nord America, dopo la caduta del potere comunista ha preferito tornare a Bratislava, senza tuttavia trascurare i legami di collaborazione con numerose istituzioni americane, sia come musicista sia come scrittrice. Ha scritto tre libri e più di cento articoli pubblicati a Bratislava, Praga, Stati Uniti, Londra, Mosca e in altre città del mondo. Come pianista si è esibita in più di 300 concerti da San Francisco, New York, Washington a Roma, Vienna, Bacau, Praga, Madrid, Varsavia. Ha suonato con orchestre fi larmoniche e radiofoniche slovacche, americane, morave e rumene. Ha inciso due CD con brani di autori contemporanei a lei dedicati. Fra questi il Concerto di Massimiliano Messieri, non ancora eseguito en première.